RICONQUISTATI DALL’AMORE DI CRISTO

Dopo la sessione esami e una settimana trascorsa nelle parrocchie, dal 29 gennaio al 4 febbraio la nostra comunità del Seminario si è ritirata a Susa presso la casa di spiritualità Villa San Pietro, gestita dalle suore di San Giuseppe, per vivere gli esercizi spirituali: un tempo prezioso per approfondire l’amicizia con il Signore.
Quest’anno ci è stata proposta l’esperienza degli esercizi spirituali personalmente guidati e siamo stati da subito introdotti al metodo di preghiera ignaziano che fornisce alcuni strumenti utili per sentire e gustare profondamente la Parola di Dio e per entrare in un dialogo vero e schietto con il Signore, come tra amici.


Il primo giorno abbiamo meditato il prologo del Vangelo di Giovanni (“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”) e abbiamo chiesto la grazia di essere aiutati a vedere come il Signore ha operato e opera nella nostra vita.
Da questo punto di partenza comune ognuno ha poi preso la strada per la quale lo Spirito l’ha condotto. Ciascun seminarista è stato assegnato ad uno dei quattro componenti dell’equipe: un laico, un padre gesuita, una suora e un sacerdote diocesano; persone molto diverse tra di loro ma accomunate da una fede profonda. Ogni giorno avevamo un appuntamento con la guida per condividere il vissuto di preghiera e ci venivano così proposti nuovi brani da meditare e nuove grazie da chiedere.


Oltre le meditazioni personali, non sono mancati i momenti di preghiera comunitaria: le lodi, i vespri, la Messa e l’adorazione eucaristica. Tutti i giorni sono stati accompagnati da un grande silenzio che non è stato un semplice non parlare, ma uno spazio di dialogo intimo con il Signore e un’apertura del cuore alla Bellezza che si è fatta presente in molte forme.
Personalmente, questo silenzio mi ha permesso di gioire per il creato con le sue maestose montagne imbiancate, il tepore del sole, il soffio del vento, il sapore dei cibi e soprattutto mi ha fatto guardare con occhi nuovi i volti dei miei compagni di viaggio. Questi esercizi mi hanno permesso di tornare con essenzialità a vivere il mio rapporto personale con Cristo: è Lui, infatti, che per primo mi è venuto incontro e – da quando mi sono lasciato conquistare dal suo amore – la mia identità non può essere separata da Lui. Sono un figlio prezioso di un Padre misericordioso e buono.


L’ultima sera abbiamo condiviso le nostre esperienze e tutti siamo stati grati del tempo che abbiamo trascorso con il Signore. Mi ha impressionato il fatto che ognuno di noi ha meditato testi diversi, ognuno ha fatto percorsi diversi, eppure tutti abbiamo approfondito la comune amicizia con il Signore e tutti abbiamo riscoperto la gioia di averlo incontrato nelle nostre vite; è questo che ci rende veramente fratelli. Intuisco allora che il più grande contributo che possiamo dare al mondo è il nostro sì quotidiano a Cristo, perché solo così ci inseriamo in questa grande storia di amore di cui tutti hanno – più o meno consapevolmente – bisogno. Il canto d’ingresso dell’ultima Messa della settimana esprime bene la promessa che abbiamo avuto la grazia di verificare: “Tu sei un Dio fedele per l’eternità”

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